Cuori su plexiglass

Oggi sono tornata per la seconda volta a trovare mia nonna, tra me e lei una lastra di plexiglass… lei completamente sorda e quindi spesso le scrivo sui fogli quello che voglio dirle … mi vede e le scendono le lacrimuccie è così che comincio a disegnarle cuoricini rossi sulla plastica e lei ride, mi dice che poi mi sgridano!! E le lacrimuccie passano per fare spazio a un sorriso, ai suoi racconti… penso quanto sia stato e sia ancora oggi difficile per lei non potermi abbracciare e non godere dei vizi che le ho dato in tutti questi anni … Sorrido nel pensare che a 93 anni interagisce in videochiamata e ogni tanto chiede di mandarmi un selfie!!!! Così non mi preoccupo … Credo che gli anziani delle case di riposo abbiano superato una guerra interiore in tutti questi mesi, ma solo come una generazione che ha vissuto di tutto, si sono adattati anche a questo, penso a quanto io sia fortunata ad averla ancora qui che mi ride davanti, oltre questa strana vetrata cerca di farsi spazio per riuscire almeno a toccarmi un dito! Quando finalmente riuscirò a riabbracciarla magari le racconterò delle mie notti insonni a piangere perché il suo siero era positivo, l’ansia delle chiamate alle 9 del mattino dei medici e la mia sofferenza nel sapere di essermene presa cura per anni, di esserci stata sempre, tutti i giorni e del pensiero che avevo in quei giorni che dopo tutta la fatica e la dedizione se fosse stata male sarebbe stata sola. Vorrei abbracciare chi c’è passato, uno a uno e chi non ha avuto oggi la fortuna di vedere qualcuno, anche se, al di là del plexiglass … Quei cuoricini disegnati qui e là ridendo hanno dentro tutto l’amore e la tristezza che ho provato in questi mesi 💗